Se ci siamo noi due… il mondo è bello anche così
Kolossal n. 59 dell’ottobre 1979
Soggetto: Stefano Reda – Regia: Fernando Del Marro Fotografo: Claudio Morico
Attori: Claudia Rivelli – Franco Gasparri – Isabella Savona – Gianfranco De Angelis – Adriana Rame – Kirk Morris – Elisabetta Virgili – Enzo Colajacono – Raika Juri – Silla Bettini – Bianca Maria Simonelli – Nando Sarlo – Bruno Alias – Nello Appodia
Svegliarsi una mattina in una camera da letto sconosciuta, con la lingua patinosa per il troppo whisky, ed accorgersi di uno sconosciuto di cui non ci si ricorda che volto abbia, che dorme, pacificamente, accanto…
Selma: Ti sembrerà strano, date le circostanze, ma non mi ricordo il tuo nome. Rudy: Date le circostanze, è comprensibile. Mi chiamo Rodolfo, ma tutti mi chiamano Rudy. Selma: Rudy nel senso di… Rodolfo Valentino? Rudy: Nel quartiere si dice che… insomma, piaccio… Selma: E che ci faceva uno come te alla festa dei Marengo? Rudy: Ero… un imbucato. Nessuno mi aveva invitato e io ho rimediato a questa omissione certamente involontaria. Selma: Ma se sembrava che conoscessi tutti. Rudy: Io sono uno che fa amicizia molto facilmente. Selma: Ti dispiacerebbe uscire? Mi voglio vestire. Non ti meravigliare, una cosa è quando si è sbronzi, ed una cosa è quando ci si risveglia.
Al bar…
Rudy: T’incoccio una sventola favolosa, con più curve di una strada di montagna. Io decido di arpionarla e… insomma, finiamo tra due lenzuola. Amico di Rudy: Ma dài, piantala, sei sempre il solito contaballe. Rudy: Luca, diglielo tu che hai visto tutto. Luca: Eravamo andati a ‘sta festa, tutte mummie, tutti surgelati. L’unica gagliarda era quella, e se l’è accaparrata subito. Rudy: E non è finita. Questa mattina mi guardava con l’aria del rimprovero, come una verginella sedotta. Se ne è andata, con una faccia da impunita senza nemmeno dirmi grazie. Luca: In che razza di mondo si vive… Rudy: Beh, adesso è ora di andare, sennò arriviamo tardi alla partita.
Malgrado con gli amici faccia il gradasso, Rudy è rimasto molto colpito da Selma e, complice un orecchino da lei perso quella notte, cerca di farsi dare il suo indirizzo. Si intrufola a casa di Selma, cercando di sbirciare tra le sue cose, mentre lei sta scrivendo a macchina.
Rudy: Mettila in frigo che ce la beviamo. Selma: Non eri venuto per portarmi l’orecchino? Rudy: Mi tratti come il fattorino degli espressi. Rudy: Selma Beni… “La condizione femminile in Italia”. Per caso saresti tu? Selma: Che c’è di strano? Ti interessa? Se vuoi, prendilo. Rudy: Non mi piacciono i libri. Selma: L’avevo sospettato. Rudy: E poi che c’è da dire sulla condizione femminile? Io conosco tante donne in Italia. Mangiano e bevono alle spalle dei mariti, e poi li cornificano. Meglio di così… Selma: Allora dov’è questo orecchino? Rudy: Mi mandi già via? Io ero venuto pieno di speranze. Siamo stati insieme e siamo stati bene. Ammettilo. E allora perchè non rifarci? Selma: Non hai capito niente. Una donna, per venire a letto con te, deve essere sbronza.
Rudy: Dove sei stata? Non ho fatto che telefonarti tutto il giorno. Volevo dirti che non mi sono offeso. Non si potrebbe essere amici? Giuro che non ti proporrò più di venire a letto con me. Selma: E perchè vorresti essere mio amico? Rudy: Perchè sei una ragazza diversa dalle solite. Perchè hai cervello nella zucca. Vorrei cercare di migliorarmi. Vorrei frequentare i tuoi amici.
Per scrollarselo di dosso, lei lo invita a casa sua per la sera dopo, ad una festa organizzata in onore di Jorge, un poeta, con tutti i suoi amici intellettuali, sapendo che si sentirà un pesce fuor d’acqua.
Ma Rudy riesce a destreggiarsi brillantemente in quella situazione e ne esce in maniera divertente, strappando un sorriso a Selma.
Amico di Selma: Lei di cosa si occupa? Rudy: Di elettrodomestici. Jorge: In che senso? Rudy: Nel senso della compravendita. Amico di Selma: Interessante, lei potrebbe consigliarmi un televisore a colori? Rudy: Ma che… pure i poeti guardano la televisione? E adesso scusate, ma è stato un equivoco, io devo andare. In ogni caso se qualcuno di voi cervelloni ha bisogno del frigo, ecco il mio indirizzo. Gli affari sono affari.