Cucciolo
Kolossal n. 53 dell’aprile 1979
Soggetto: Vanna De Angelis – Regia: Vittorio Richelmy – Fotografo: Gianni Cavicchia
Attori: Michela Roc – Robert Gligorov – Antonella – Gianni Vannicola – Rosalba Grottesi – Gianfranco De Angelis – Raika Juri – Silla Bettini – Bianca Maria Simonelli – Maurizio Di Clemente
Laura è la moglie di un famoso cardiologo, un uomo metodico e noioso; il suo matrimonio non è felice e forse questa sua insoddisfazione le ha procurato un piccolo esaurimento. Essendo fuori stagione per ammazzare la noia gioca a carte o chiacchiera con le altre ospiti dell’albergo
Rientrando in camera si ritrova improvvisamente fra le braccia di un ragazzino che la bacia appassionatamente. Si tratta di Andrea, che aveva appuntamento con Lulù, una diciottenne sua coetanea, e che ha sbagliato stanza
Andrea: Dolente di averla terrorizzata ma non se la pigli tanto per un semplice equivoco. Ero qui credendo di vederci entrare una donna, e invece… Laura: “E invece? Credeva di trovarci una donna… E io chi sono? L’Eternauta, forse?!”
Il giorno dopo Andrea e Lulù sono in procinto di giocare a tennis…
Andrea: Ehi… sono io! Laura: Lo vedo bene chi sei.. il Casanova della regione.
Le scuse sono presto fatte. Andrea chiede a Laura di mantenere il segreto con la zia di Lulù che è ospite dell’albergo e lei acconsente. Un saluto e via, fischiettando. Neanche una parola, sul lungo bacio che le ha dato.
Le sere all’albergo sono tutte uguali, puntualmente arriva la telefonata del marito di Laura con la solita sfilza di raccomandazioni.
Laura: Si è sempre comportato in modo severo e autoritario, come se fosse mio padre… o come se io fossi un po’ oca, una che non sa camminare sulle proprie gambe nè cavarsela da sola.
Per Laura solita passeggiata tutte le mattine, davanti al tennis e poi nel bosco.
Laura: Niente partita a tennis oggi? Andrea: E chi lo sa? Lulù ce l’ha con me. Ieri sera abbiamo litigato per non so cosa e ora me la fa pagare facendomi attendere ore. Laura: Un bel guaio le donne, eh? Laura prova a spiegare ad Andrea che dall’alto dei suoi anni può permettersi di prenderlo un pochino in giro. Laura: Ma lo sai quanti anni ho io? Un mucchio più di te: trentadue. Andrea: E perchè mai a trentadue anni passa le sue giornate come se ne avesse novanta? Di che ha paura? Lei si fa di fuoco. Laura: Io… io sono sposata. E poi… che dovrei fare?
Un altra giornata è passata e nuovamente Laura e Andrea si incontrano. Lui tenta di insegnarle a pescare. Fino a quel giorno, Laura si era creduta una donna che della vita sa già tutto, che ha avuto tutto… Eppure solo ora si accorge di come può essere bello un cielo d’autunno. Spensieratezza. Lasciarsi vivere… le loro voci allegre. Si salutano, educatamente, facendo finta che quel piccolo brivido così intenso, non ci sia mai stato.
Laura non riesce a prendere sonno. “E’ stato solo un attimo. Non devo pensarci più. Ha solo diciotto anni… come posso perderci solo un minuto, a pensare ancora a lui?” Andrea si confida col fratellino: E’ che mi sta capitando una cosa strana… una cosa pazzesca. Ma non ho voglia di parlarne.
Di nuovo nel bosco… Parole banali, per nascondere la paura… di qualcosa di forte, di violento, che c’è fra di loro, che turba entrambi.
Andrea: Aspetti! Laura: Che c’è? C’è che lui non ce la fa proprio a essere ragionevole. Non ci resiste a non baciarla, è più forte di lui, e la stringe…