CLAUDIA RIVELLI
Susan Heim
Quando la gelosia l’assale, Susan comincia a parlare in tedesco e a lanciare insulti al fidanzato.
ZERSPING! DU ABSCHEULICHER KERL!
(Questo è il rumore di uno schiaffone, e questi, anche se non capisco la lingua, sono insulti, garantito!)
Per poi andare a sfogarsi dal suo psichiatra italiano: il Dottor Pinzauti, che è innamorato di lei e le consiglia sempre di lasciare Ken.
Caterina: Vorrei darvi un incarico: qualcuno di voi (occorre un uomo piuttosto bello), deve fingersi innamorato di quella donna e farla innamorare di sè, così pianterà mio fratello. Ken: Non mi sembra regolare. Chi sarebbe l’avventuriera che ha messo gli occhi sul fratellino? Caterina: Una poco di buono, una ballerina, una spogliarellista. Lavora allo Shanghai club, si chiama Nanà. Ken: (Nanà… ho visto il suo numero la settimana scorsa, è una pupa serie apocalisse). Sapete a cosa stavo pensando? Che in fondo la cosa non è irregolare, nè illegale, dopotutto, potrei occuparmene io… Susan: Se tu prende questo incarico… io ti dice addio e torna a Stuttgart definitivamente!
Susan alloggia all’Hotel delle Rose, un albergo romano, dove il portiere, che Ken chiama “bassotto”, la difende e la protegge da tutti i malintenzionati.
Portiere: Un bacio… Susan mi ha dato un bacio… Anche se è stato solo un sogno, ho sentito un gran brivido. Un bacio proprio qui, sulla fronte… E mi ha detto: lei è migliore portiere di tutto il mondo… Io penserò a lei. E la colpa è di quel play-boy da strapazzo. Povera signorina Susan… in giro per il mondo, lontana, senza una spalla consolatrice su cui piangere tutto il suo dolore… E tutto per un piccolo, insignificante verme che risponde al nome di Ken Rogers.
Ken: Mi trovavo da queste parti per lavoro e allora mi sono detto: perchè non chiarire quel piccolo equivoco? In realtà quella Luana è una racchia tremenda. Purtroppo ieri sera mi ha attaccato un “bottone” e non potevo scaricarla su due piedi. Sai, me l’ha presentata Jacky e non volevo essere scortese… Posso salire un momento? La risposta di Susan è un grosso vaso che viene scagliato con violenza…
Claudia Rivelli racconta così il suo personaggio:
Un’altra Claudia Rivelli, sì, mezza scema di fatica. Tutti quei trucchi, quei travestimenti, e i notturni. Però era divertente, e importante. Sì, c’era impegno da parte di tutti. Io recitavo, recitavo sul serio. Cercavo di cambiarmi il repertorio. Studiavo un’espressione per delle ore filate. I sogni, i sogni di Ken erano il mio incubo. Il personaggio di Susan mi somiglia nella realtà, al punto tale che a volte al telefono rispondevo: pronto, sono Susan. Come lei sono tenace, testarda, fedele, pigra, gelosa.
Susan sogna…
Io ha deciso. Io evade. Io evade e cerca di far fuggire Ken. Poi va con lui su isola deserta in mezzo a oceano dove nessuno ci può trovare.
Qui vivremo io e te SOLI per tutta la vita! E questa è isola deserta così io è sicura che Ken non tradisce. Qui niente Pupe. Solo io.
E se io e Ken non trova subito isola deserta in mezzo a Oceano Pacifico? Se polizia noi non dà tregua e insegue come Bonnie e Clyde?
Susan: La polizia! Ken: Non temere piccola, riuscirò a seminarli. Dobbiamo assaltare la Banca. Abbiamo bisogno di moltissimo denaro per comprare una barca che ci porti fino alla nostra isola. Susan: Ferma tutti! Questa è una… una… Questa è una raub! Cassiere della banca: Eh? E cosa sarebbe una raub? Susan: Oh, Ken… Io non ricorda come si dice raub… Ken: Ci penso io, tesoro. E’ una rapina, cretino!